Like in Wonderland

Keep me in your thoughts, Junjou romantica (rating arancione)

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~ J u - Chan ~
view post Posted on 21/2/2012, 14:15




mia ff pubblicata anche su efp :3

QUESTA E' UNA FAN FICTION YAOI, SE NON SEI INTERESSATO O NON APRREZZI IL GENERE SEI PREGATO DI NON LEGGERLA è.é



capitolo 1

« Per l'ennesima volta no!» Misaki allontanò goffamente Akihiko « hai solo pochi giorni per finire il libro, e Aikawa-san si rifiuta di aspettare ancora!» .
Il ragazzo era ormai ben deciso.
« Misaki...» sussurrò lo scrittore, con la solita espressione stanca che significava la fine di un lungo periodo di lavoro e stress. Anche i suoi occhi dimostravano stanchezza, ma Misaki li trovava comunque affascinanti e belli come al solito.
« Non devi concentrarti su di me, ma sul tuo manoscr...» Akihiko appoggiò l'indice destro sulle labbra del ragazzo.
« Ti prego, dillo... dillo ancora... dimmelo... come quella sera sulla ruota panoramica...» la sua voce era sfinita.
« Di cosa stai parlando?! Sei impazzito?!» borbottò Misaki tutto rosso, fingendo di non ricordare le parole da lui pronunciate un mese prima. Era così difficile dirlo, dimostrargli i suoi sentimenti. « Ormai ho preso la mia decisione, passerò questa settimana da Takahiro e sua moglie. Se stessi qui, tu finiresti per distrarti e non finiresti il lavoro in tempo, e lo sai che Aikawa-san non..»
« Questo lo hai già detto»
« Bene, vedo che oggi sei abbastanza lucido da lavorare! Siediti li e finisci quel dannato libro!» .
L'espressione leggermente ferita di Usagi-san colpì Misaki, che si rese conto di essere stato probabilmente troppo rude. Il ragazzo trascinò la pesante valigia fuori dalla porta.
« Sai che lo faccio per il tuo bene, Usagi-san. Appena avrai terminato tutto e tenuto la conferenza di presentazione, tornerò. Stammi... stammi bene » .
Misaki sapeva che l'espressione ferita di Akihiko gli sarebbe rimasta impressa nella mente durante quei pochi giorni di lontananza. Gli occhi gli divennero lucidi. Si affrettò ad asciugarsi la lacrima che colava timidamente dal suo occhio destro.
Con decisione, chiuse la porta alle sue spalle.


capitolo 2
Durante il viaggio in treno, Misaki non aveva potuto fare a meno di chiedersi se Usagi-san sarebbe mai riuscito ad arrivare vivo e vegeto al giorno della conferenza.
Gli era apparso così stanco, quasi distrutto. Forse avrebbe dovuto dirglielo, dirgli che lo am...
DRIIIN! Gli occhi leggermente socchiusi di Misaki si spalancarono. Un cellulare stava squillando. Anzi, il SUO cellulare. Numero sconosciuto.
« Pronto?» rispose il ragazzo, un po' sorpreso.
« Che diamine di fine hai fatto?! Usagi-san è più morto che vivo e tu sparisci?! » . Aikawa-san strillava così forte dall'altra parte del cellulare che per Misaki era quasi assordante, ma il ragazzo era completamente preparato alla sua reazione.
« Lo sto facendo per il suo bene, e lui lo sa! Non morirà mica, trascorrendo quattro o cinque giorni da solo. Prima di conoscermi come avrebbe fatto?!»
« Da solo, eh?... veramente non sarà da solo... io e Aisaka-san abbiamo preferito che avesse qualcuno che potesse sostenerlo proprio in questi ultimi giorni, così abbiamo telefonato al suo amico Hiroki, che ha accettato di tenergli compagnia » .
Misaki non sapeva cosa dire. Spense definitivamente il cellulare mettendo fine alla telefonata. Perchè proprio Hiroki? Lo sapevano benissimo che in passato quei due avevano avuto una relazione.
Misaki sentiva di non aver diritto all'essere così geloso, proprio lui che aveva abbandonato Usagi-san alla fine, e conosceva anche l'intrattabilità dello scrittore nei suoi momenti di stanchezza, coi suoi occhi viola così suadenti che annullavano ogni sforzo di rifiuto di colui che veniva “sedotto”... e Misaki segretamente sperava di essere in futuro l'unico a conoscere quelle sue espressioni o “sfumature di personalità”.
Non avrebbe dovuto abbandonarlo.


capitolo 3
I giorni a casa di Takahiro trascorrevano lentamente.
La città era completamente vuota, la neve aveva impedito a molti di uscire.
All'insaputa di Misaki, suo fratello sarebbe partito a breve per New York a causa di una conferenza, e il raqgazzo si trovava quindi a casa di Takahiro ma senza di lui.
A tenergli compagnia erano solo la cognata e il nipotino, che non gli dava tregua, permettendogli di stare solo unicamente la sera, quando il piccolo si addormentava.
Quelle notti furono difficili. Stranamente a Misaki mancava la vicinanza di quel corpo caldo che lo abbracciava, le suadenti labbra che gli sussurravano parole imbarazzanti all'orecchio, le loro mani che si stringevano e le sue dolci carezze.
Gli costava ammetterlo ma gli mancava Usagi-san. Gli mancava terribilmente. Gli mancavano quei semplici gesti che ormai Misaki considerava d'abitudine.
Per l'ennesima volta si asciugò le lacrime che colavano lungo le sue guance.
« A quest'ora staranno festeggiando per la portata a termine del nuovo manoscritto e nessuno si è nemmeno preso la briga di informarmi riguardo a nulla. E io, che gli avevo anche comprato dei cioccolatini » .
Così facendo afferrò la busta impacchettata, tentando di aprirla. Con tutto quello che avrebbe mangiato alla festa, non gli sarebbero certo mancati i suoi stupidi dolcetti.
Era mezzanotte passata, e il cioccolato la sera non lo aiutava certo a dormire, ma non ci sarebbe riuscito comunque.
Sentì ancora quella strana suoneria. Il cellulare suonava un'altra volta. Lo lasciò squillare per cinque o sei volte, prima di decidersi a rispondere.
« Finalmente qualcuno si è degnato di telef..»
« Misaki, devi correre qui!! Usagi-san è... Usagi-san è... Ti prego, corri!»
Si sentì la testa completamente svuotata. La voce disperata di Aikawa-san gli rimbombava in testa. Non sentiva più il pavimento sotto i piedi. Gli crollarono le ginocchia.
Fissò il cellulare, incredulo.
Non era possibile.


capitolo 4
Cinque minuti dopo Misaki era già per strada.
Non si sarebbe mai aspettato che la moglie di suo fratello potesse guidare tanto velocemente. Nel giro di una trentina di minuti sarebbero arrivati a destinazione.
In macchina sembrava regnare la pace più assoluta.
Il nipotino si era addormentato, data l'ora tarda, sul sedile posteriore.
La cognata non aveva parlato molto, dando modo a Misaki di restare solo coi suoi pensieri.
<< Pensi che stia bene? >> sussurrò lei con voce roca.
Misaki la fissò.
Le lacrime gli rigavano le guance.
Non volevano proprio fermarsi.


capitolo 5
Quando varcarono la porta dell'ospedale era quasi l'una di notte.
Le infermiere avevano accompagnato il ragazzo sino alla camera di Usagi.
Misaki non si preoccupò di bussare, spalancò la porta e corse di filato al letto dello scrittore.
I suoi lineamenti erano sempre così belli, sebbene dimostrassero quanto fosse stato male negli ultimi giorni.
Per l'ennesima volta, sentì le lacrime fredde scorrergli sulla pelle sudata per la corsa tra le sale dell'ospedale.
« Stai piangendo? >>. Ecco quella voce calda e roca, che tanto gli era mancata, quella che aveva la mattina dopo aver trascorso intense nottate assieme a lui.
« Usagi-san, ti prego, perdonami... io... io... »
I suoi occhi viola erano puntati su di lui.
« Ti amo così tanto, Usagi-san » e per la prima volta, Misaki avvicinò le sue labbra a quelle dell'uomo di cui era, ora consapevolmente, innamorato.
Quest'ultimo ricambiò il bacio in modo decisamente appassionato.
Dopodichè Usagi sorrise: « Lo avevo sempre saputo» disse « E pare che ora lo sappia anche tu, eh?».
Con questa seconda affermazione Misaki capì che Usagi-san non si riferiva a lui, bensì a qualcuno alle sue spalle.
La moglie di Takahiro sorrideva teneramente, stringendo il figlioletto addormentato fra le sue braccia.
« Penso di averlo sempre saputo anch'io ».


capitolo 6
Poco dopo, Usagi-san si addormentò. La massiccia dose di antidolorifici e tranquillanti faceva proprio effetto.
La cartella clinica diceva che, fortunatamente, Usagi-san non aveva niente di grave, nonostante la botta presa a causa dell'incidente, provocato a causa di una scarsa attenzione alla strada, dovuta alla stanchezza, e una difficile frenata su di essa, lastricata di ghiaccio. L'auto era finità contro un'altra macchina in movimento.
Il giorno dopo sarebbe potuto tornare a casa, fortunatamente.
Più tranquillo, Misaki decise di tornare nella camera dell'infortunato. Gli piaceva osservarlo dormire. Erano passati solo pochi giorni, ma a lui erano sembrati un'eternità,
da quando si erano visti l'ultima volta.
Usagi evidentemente si accorse della sua presenza, perchè fece cenno al ragazzo di avvicinarsi.
<< Prima non sono riuscito a dirtelo>> sussurrò
<< Cosa? >> chiese Misaki col fiato sospeso
<< Che ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Ti amo tanto da non potere più fare a meno di te. Resta insieme a me, sempre >>
Non suonava come una richiesta, ma come un ordine.
Un ordine che Misaki non voleva fare altro che accettare.


IN CORSOOOOO!
 
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hina-chan95
view post Posted on 19/3/2012, 19:16




oooooooo che bellina!!!!!!!!!!!! attendo i prossimi capitoli!!!

 
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Ipaasha*
view post Posted on 22/3/2012, 13:59




Ma... Ma... Che splendore!!! Perché non l'ho letta prima??? Waaaah stupenda!! Aggiorna, aggiorna presto!! ♥
 
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hina-chan95
view post Posted on 24/3/2012, 14:08




VOGLIO-IL-NUOVO-CAPITOLO-VOGLIO-IL-NUOVO-CAPITOLO-VOGLIO-IL-NUOVO-CAPITOLO-VOGLIO-IL-NUOVO-CAPITOLO-VOGLIO-IL-NUOVO-CAPITOLO-VOGLIO-IL-NUOVO-CAPITOLO
TE LO DICO CON TANTO AMORE.... VEDI DI METTERTI SOTTO!!!!!!!![/

 
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3 replies since 21/2/2012, 14:15   70 views
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